domenica 3 febbraio 2019

Argentina 2018 - Quebrada de las Conchas, Tren a las Nubes, Quebrada de Humahuaca

Prima di lasciare Cafayate merita vedere un tramonto da Los Médanos: genera pace lasciarsi cadere a peso morto tra la sabbia; è un’esperienza appagante e rigenerante. Da Cafayate a Salta, passando per la Quebrada de las Conchas (Ruta 68), i colori, invece, sono l’elemento centrale nel paesaggio. La vista de la desde Tres Cruces lascia senza fiato. Il paesaggio è lussureggiante e lo sguardo si perde tra il verde, il rossiccio e l’azzurro del cielo. L’Anfiteatro e la Garganta del Diablo ti conducono, invece, all’interno del mistero dell’elemento naturale acqua: curve sinuose percorrono le pareti delle rocce e, immergendosi all’interno di questi templi naturali, sembra di danzare senza muoversi. A pranzo, verso le 15, eravamo a Salta e Jorge ci ha fatto provare un ristorante spaziale. La Cantina de Angelino. Una sola raccomandazione: non mettetevi grosse cose da fare per il pomeriggio; per la quantità di cibo che si mangia la sonnolenza è garantita. Un giro per Salta, senza pretese, per smaltire le calorie ingerite è altamente consigliato.
Il giorno successivo il protagonista assoluto è stato il Tren a las Nubes. Vi consiglio di prenotarlo direttamente in Italia dal sito ufficiale http://trenalasnubes.com.ar/. Ci sono due tariffe in base alle esigenze: una comprende il bus da Salta sino a San Antonio de los Combres e ritorno con treno incluso e l'altra solo con il treno. Noi, avendo la nostra guida andina, abbiamo scelto la seconda.


L'esperienza va vissuta, attraverso la spiegazione delle guide, nel suo complesso, anche se, bisogna ammetterlo, il culmine si ha con il passaggio sul viadotto a 4200 metri sopra il livello del mare. Una volta passato il ponte, i turisti vengono fatti scendere dal treno e, in quei minuti di ristoro, tra una bancarella e una empanadas, gli argentini issano la bandiera, cantando l'inno nazionale. Un momento toccante. Andando verso Purmamarca, altra tappa interessante sono la Salinas Grandes. Una distesa di sale a perdita d'occhio. Uno spettacolo unico il contrasto con il cielo turchese che ci ha accompagnato per tutta la giornata. Tra sali e scendi siamo arrivati a Purmamarca e alla visita al tramonto del Cerro de siete colores.
Con la luce del giorno, i colori del Cerro de siete colores cambiano, sono più brillanti. Ce lo lasciamo alle spalle e ci addentriamo nella Quebrada de Humahuaca e anche qui i colori sono i protagonisti. Percorriamo la Ruta 9 che fa parte della Panamericana. Prima sosta: rovine precolombiane in Tilcara, passando per il villaggio di Maimara per ammirare la paleta del pintor, una sezione di montagna che assomiglia alla tavolozza del pittore. Passando Huacalerasi sfioriamo il Tropico del Capricorno. Hornocal (cerro de 14 colores) è un'emozione pazzesca. Siamo a quota 4300 metri. Il mirador è stato nominato Patrimonio dell'Umanità e qui la natura è suprema e superba: una montagna di formazione calcarea che racchiude i colori dell'arcobaleno. Pranzo a Humahuaca (dove ho assaggiato la carne di lama: buonissima) e visita al Monumento a los Héroes de la Independencia. Poi direzione Salta che merita un altro post.

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