mercoledì 4 febbraio 2015

Racconti dall'India (2)

Caro amico,
Arriviamo a tarda sera a Bodh Gaya, una città molto importante per i buddhisti: il Buddha, meditando sotto un albero, presente nel tempio Tempio di Mahabodhi, qui ha raggiunto il nirvana.
In confronto a tutte le altre città che abbiamo visitato questa è la più pulita e ordinata. I buddhisti, a differenza degli induisti, ci tengono alla conservazione dei luoghi e alla pulizia.
Ma l'India è ricca di contraddizioni e anche questa città me lo conferma. 
Cerchiamo un posto per mangiare. Ci affidiamo per la scelta alla Lonely Planet: i ristoranti riportati sono sempre accettabili e se non si ha tempo per girare e valutare è un modo per non prendere delle cantonate.
Arriviamo di fronte a una tenda. Entriamo. La temperatura toccava i 40 gradi, non c'era l'aria condizionata. Preferiamo la frescura dei 35 gradi di metà agosto presenti fuori dalla struttura.
Ci portano i menù: saranno le 21:30 e siamo tutti affamati. Guardiamo il menù e non ci curiamo molto di quello che ci circonda. In un primo momento siamo infastiditi da insetti che si appiccicano alla nostra pelle sudata, poi, piano piano, ci accorgiamo di essere all'interno di un villaggio. Siamo circondati da uomini, donne e bambini che ci guardano con occhi sgranati tra il curioso e lo spaventato. Realizziamo immediatamente di essere immersi nella povertà di questa città a due passi dai luoghi turistici. I bambini cominciano ad avvicinarsi per chiedere qualcosa. Due bambine sono le più insistenti. Diamo loro il primo piatto che abbiamo ordinato.
Dopo un primo momento di titubanza, incominciano a stuzzicare ma vediamo che si sentono a disagio. Allora le mettiamo in un tavolo vicino al nostro e diamo loro due bicchieri d'acqua. In quel preciso momento escono i camerieri per sgridarle e cacciarle. Abbiamo fatto capire loro che non ci davano fastidio. Finiscono tutto, non lasciano niente nel piatto e - questo il gesto che mi ha maggiormente colpita - con l'acqua rimasta si sciacquano le mani in un gesto di rispetto per se stesse e per chi ha offerto loro la cena. 
Questa è l'India: grande povertà, ma anche un'enorme dignità.
In ogni caso il cibo e la compagnia di quella sera sono stati piuttosto gustosi.