mercoledì 19 luglio 2017

Luce verticale



Rosario Livatino è nato nel paese di mia madre. La prima volta che sono venuta in contatto con la sua storia è stato un po' di anni fa quando ho percorso il tratto di strada nel quale è stato assassinato e ho visto la stele. Alcuni anni dopo, invece, durante una manifestazione a Pesaro, ho visto questo trailer e approfondito chi fosse Rosario, non sotto la luce di magistrato, ma come uomo e mi aveva colpita profondamente. Mi ha impressionata - forse l'aggettivo corretto è sconvolta, ma allo stesso tempo commossa - la sua fede così scalpitante e scolpita nel proprio essere, la lucidità di pensiero e la consapevolezza del destino a cui stava andando incontro.
Oggi a 25 anni dalla strage di via D'Amelio e dopo il danneggiamento della stele di Livatino, ho recuperato il trailer e mi sono nuovamente commossa. Quando una storia è così drammaticamente intensa, anche se passano gli anni e continua il corso degli eventi, rimane impressa e continua a vivere.

martedì 18 luglio 2017

Un Nick Vujicic è presente nelle nostre vite

Nick Vujicic: basta andare su Google e aprire la sezione immagini e tutto si commenta. La maggior parte della gente, senza conoscerlo, potrebbe additarlo come sfigato. Ma vi consiglio, invece, di andare su YouTube e cercarlo e vi assicuro che la maggior parte di quelle persone potrebbe cambiare idea, potrebbe dire: "però questo Nick che forza d'animo" ... anche se poi potrebbe intervenire la parte diffidente che direbbe: "beh, certo con lo staff che si ritrova lui può permettersi di andare in giro per il mondo e predicare bene. Ha creato un business con la sua condizione". Mai parole sono così sbagliate e dure. Basta guardarlo per capire. Ma il mio post vuole andare oltre Nick, vuole andare anche oltre altre persone che fanno con i loro talenti e la loro abilità, limitata forse un po' di più rispetto ad altre persone, una professione per il bene degli altri. Voglio andare oltre Simona Atzori, Giusy Versace, Sammy Basso.
Credo, anzi ne sono sicura, che ognuno di noi nel nostro quotidiano ci imbattiamo in una Simona, in un Nick, in una Giusy e in un Sammy. Per esempio nel mio quotidiano c'è un Lollo e una Valeria. Valeria ha uno sguardo e una forza d'animo che sono irraggiungibili e Lollo mi fa scassare dalle risate mentre mi serve un caffè con un'attenzione e una delicatezza che solo lui sa donare.
Ho parlato della loro disabilità? No, posso parlare solo della loro bellezza e di quello che ogni giorno donano al prossimo con il loro essere e non con il loro fare. E' il loro essere, la loro presenza, così come sono, che dà forza e impulso alla loro bellezza.

lunedì 3 luglio 2017

Costante meraviglia che mi emoziona solo al pensiero

Sono iniziati i saldi e l'aggettivo scontato è in voga in questo periodo. A volte, però, diamo per scontato, sicuro, certo in partenza alcune vicende che fanno parte del nostro quotidiano, che viviamo costantemente, a cui dedichiamo tempo, energie, entusiasmo senza badarci, perché fanno parte così tanto di noi che diventano scontate, ovvie. Alcune volte capita anche di perdere per strada il significato, il perché dividiamo con gli altri tante attività e iniziative.
Basta però un avvenimento, come per me è stato un matrimonio, per fermati e capire che avere accanto amici che continuamente vivono il tuo percorso di vita, condividono con te non solo una cena o una serata in un pub o una vacanza o una chat di gruppo, ma gustano, scoprono e seguono il tuo essere Erika (Sgargi, Erikella, Erikuzza) nel mondo, non solo attraverso i social, non è una cosa così scontata: è una costante meraviglia che mi emoziona solo al pensiero.
Non è così scontato sentire, cantando a un matrimonio, di essere parte non solo di un coro, non solo di un gruppo di amici, ma di qualcosa di più grande; un'amalgama che lega vite diverse in un'armonia che non è solo bellezza al suono. Hai la percezione di trasmettere non solo note, ma il tuo modo d'essere che da sola non realizzeresti: ci vogliono tutte quelle voci per esprimerlo. Voci che sono vita, gioie e dolori condivisi: a volte urlati, a volte taciuti, a volte detti, a volte non detti ma in ogni caso condivisi in un mercoledì o in una delle tante domeniche, in un viaggio, in una risata in un pub, in un abbraccio inaspettato. Condivisi in un mistero più grande come può essere la fede, una fede anche questa espressa, taciuta, forte, flebile ma che nonostante tutto unisce costantemente, cementifica ma allo stesso tempo fa volare e mette le ali.
Di tutto questo non si può che essere grati.