lunedì 22 luglio 2013

Immagini di speranza

Una coppia, entrando in Chiesa, la moglie bagna le dita nell'acqua benedetta e poi dà la mano al marito. Dopo all'unisono fanno il segno della croce.

«Andate e fate discepoli tutti i popoli». E' lo "slogan" scelto per la 28a giornata, o meglio settimana, mondiale della gioventù. E' bella l'immagine che ci ha donato San Matteo. Andate, il verbo che ci fa muovere nelle strade della nostra città, nei luoghi sociali, familiari e lavorativi che viviamo.
Fate, il verbo dell'azione, della libera scelta, dell'impegno attivo, della testimonianza consapevole che si realizza nel gesto.
Discepoli, la parola chiave da rivalutare. I discepoli sono coloro che seguono Gesù nonostante le difficoltà di questa scelta. I discepoli di oggi sono i missionari del nostro tempo che per conoscerli non bisogna di certo andare nei paesi del terzo mondo o in terre di evangelizzazione. I discepoli sono persone che ogni giorno ci sono vicino, credenti e non credenti, cristiani, cattolici o appartenenti ad un'altra religione, ma persone irreprensibilmente ed eticamente corretti, trasparenti nei valori. Che lavorano per il bene di tutti i popoli. Dunque nel nostro piccolo tutti possiamo essere discepoli.

La bellezza di un matrimonio dalla celebrazione alla festa successiva. Pietro che ci dice: "Chi vuole avere una vita felice, chi vuol vivere giorni sereni, tenga lontana la lingua dal male, con le sue labbra non dica menzogne". Sì effettivamente è quello ballare con i tuoi amici in una notte d'estate alzare le mani al cielo e cantare "Ma il cielo è sempre più blu", nonostante la crisi economica e di valori, le incertezze e i dubbi.

Ciascuno potrebbe mettere nero su bianco la bontà che ci circonda quotidianamente, incidere su carta e nel animo le immagini di speranza che viviamo. In questo periodo sono come ossigeno, aria fresca di montagna da respirare a pieni polmoni. Perché la bontà (come dice Ernesto Olivero), quando non è buonismo, disarma. E' un'arma di pace e speranza che tutti abbiamo ma, forse, usiamo poco e soprattutto con poca assiduità.



domenica 7 luglio 2013

Q.B. Quanto Basta - Varsavia

La capitale del Paese che più di tutti ha beneficiato dei fondi europei e che è in controtendenza rispetto alla crisi economica non è solo quella che abbiamo conosciuto durante i campionati europei di calcio. Varsavia è giovane, intraprendente e fiera del suo passato che finalmente recupera e rivendica, dopo gli anni del comunismo e della transizione. Tra nostalgia di aringhe e vodka a prezzi calmierati e la voluttà della tartare, un pezzo di Russia ormai orgoglio della nazione, conosceremo Marie Curie, la polacca più famosa della storia, e il nuovo museo interattivo dell’Insurrezione, che racconta della resistenza alle truppe tedesche di Hitler.