Quando nel giro di una settimana viene a mancare l'Amministratore Delegato della settima potenza mondiale dell'Automotive e si è spettatori, in real time, dell'avvicendarsi degli avvenimenti, sembra di essere di fronte a un copione già scritto. E' facile, dunque, perdere di vista quanta fatica, lavorativa e umana, ci sia dietro quelle decisioni (decisioni sempre collettive) e quanta sofferenza ci possa essere nella vicenda personale e privata dell'uomo Sergio e dei suoi familiari.
Stamane, scendendo dalla metropolitana, avevo di fronte a me, in attesa del treno in direzione Lingotto, un uomo e una donna con valigia a seguito e, appeso al collo, il badge di FCA. Le parole che mi sono venute in mente, vedendo i loro volti e ripensando a come sia stata gestita la vicenda, sono state unità, coerenza, sobrietà, continuità e determinazione. Credo che l'impronta di Marchionne si vedrà negli anni e non sarà legata alla sua figura di manager brillante dal maglione blu, ma ai processi che ha innescato e che sicuramente verranno portati avanti. Si susseguiranno carismi diversi, ma ci sarà sempre al centro la dimensione collettiva. E' interessante quello che dice, a proposito, nel video che riporto nel link sottostante: "L'invito che posso fare a voi giovani è di prepararvi a entrare in un grande processo di costruzione, prepararvi di far parte della squadra che darà forma al futuro ... concentrarsi su se stessi è una così piccola ambizione, è come dar vita a una tragedia senza eroi. Il giudizio su quello che una persona ha fatto nel corso della sua carriera, non dipende da quello che ha raggiunto, ma solo da quello che ha lasciato".
Credo che questo sia un grande insegnamento da custodire.
http://www.lastampa.it/2018/07/25/economia/marchionne-agli-studenti-nel-il-progresso-dipende-da-una-societ-multiculturale-FVmzCFZak9ZpUatDU8iBAO/pagina.html
Bisognerebbe evitare di predicare ai giovani il successo nella solita forma come lo scopo principale nella vita.
Il valore di un uomo si dovrebbe giudicare da quello che egli dà e non da quello che riceve.
Il motivo più importante per lavorare, a scuola e nella vita, è il piacere nel lavoro, piacere nel suo risultato, e la consapevolezza del valore del risultato per la comunità.
Albert Einstein